L'Eterno Ulisse

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Echi di Riti e Miti

Pasqua: sofferenza e speranza

di Daniela Quieti, 14 Aprile 2022
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La Settimana Santa, l’ultima di Quaresima, è la più sacra dell’anno per i cristiani, quella che precede la Domenica della Pasqua. È il tempo per commemorare la sofferenza e l’umiliazione di Gesù con vari servizi di culto, per celebrare la promessa di vita che scaturirà da uno scenario di morte.

Solo rammentando le tenebre dell’orrore e delle sue conseguenze incarnate dal Cristo morente sulla Croce, si può davvero penetrare nel mistero spirituale della Resurrezione.

Il rievocare la liturgia e i simboli della Passione emana un annuncio forte di metamorfosi dei sentimenti ispirati alle parole del Vangelo, un invito a un nuovo avvio, a ridisegnare la parabola della propria esistenza in un cammino di fede e di opere.

La celebrazione inizia con la Domenica delle Palme che rievoca l’ingresso trionfale di Gesù, acclamato come un re dalla folla festosa, a Gerusalemme. La stessa folla che, solo cinque giorni più tardi, assisterà perplessa alla sua esecuzione: richiamo a meditare, questo, sulle contraddizioni umane.

Il Giovedì Santo ricorda l’ultima cena, il tradimento, l’arresto, il processo e la detenzione; il Venerdì Santo rivive la crocifissione, l’agonia, la morte e la sepoltura, l’oscurità di un mondo senza speranze fuori da Dio e dalla Sua grazia.

“Padre, perdona loro… Padre, nelle Tue mani…”: sublime implorazione della Via Crucis che conduce alla veglia pasquale del Sabato, all’attesa dell’alba di luce con i battesimi degli ultimi nati, simbolo di redenzione.

Questi riti, così densi di significato liturgico, sono un’esortazione ad aiutare, ad alleviare le ingiustizie e le sofferenze del prossimo con umiltà, come fece Cristo quando lavò i piedi ai discepoli nel Cenacolo; sono, per i credenti, la liberazione dall’errore; costituiscono altresì un appello universale alla pace, oltre ogni commercializzazione che pure propone immagini di rinascita, come le uova, le colombe e altri tradizionali simboli pasquali.

Quanti riferimenti alle vicende degli uomini, ai patimenti e ai sogni: Passione e Resurrezione, sofferenza e attesa. Il malato aspetta la guarigione, il povero il sostentamento, l’emigrato la sua patria, il perseguitato la giustizia, il disoccupato il lavoro, il prigioniero la libertà, il peccatore il perdono.

Tutti tendono a una vita migliore nella dignità e nel decoro, con il dono della fede in un Signore misericordioso, che si è fatto uomo per meglio capire e alleviare le pene dell’umanità.

Finché è concesso vivere rimane una speranza.

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